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Archivio Atelier Pharaildis Van den Broeck:
il nuovo sito e due laboratori online

di Silvia Conta
03.12.2020

Intervista a Barbara Garatti,
curatrice dell’Archivio
Nel creare il nuovo sito dell’Archivio Atelier
Pharaildis Van den Broeck avete operato
delle scelte che fanno pensare a un sito
istituzionale. Che cosa significa oggi, creare
un sito per l’enorme archivio di un’artista
semisconosciuta e scomparsa nel 2014, che
diventa il primo strumento con cui il
pubblico può conoscerne la storia e il lavoro
Come si evolverà il sito nel tempo?
«Ci siamo interrogati molto
sull’appropriatezza di realizzare il sito di
un’artista come Pharaildis Van den Broeck,
la sua storia e ciò che ci ha lasciato sono
delle tracce evidenti del suo modo di
intendere l’arte e la ricerca: il suo rapporto
con la fisicità dei materiali non può essere
tradotto in digitale. Abbiamo sempre cercato
di ascoltare per prima cosa i segnali interni
al suo lavoro per garantire coerenza alla
proposta culturale e non snaturare il luogo e
ciò che contiene. Ma oggi che non possiamo
aprire il suo atelier ai visitatori, con piacere
ci siamo cimentati in questo cambiamento,
un sito dedicato al lei e alla sua memoria è
diventato necessario per continuare l’attività
di ricerca e promozione sul suo lavoro.
Abbiamo in mente una serie di attività
online a partire da gennaio 2021 che
andranno a integrare quanto già proposto
nel 2019, sperando di poter presto ospitare
di nuovo, artisti, curatori e pubblico in carne
ed ossa».
Si tratta di un sito che, di fatto, è anche la
prima occasione in cui il lavoro dell’artista
viene presentato al pubblico in maniera
organica. Come questo aspetto ha
influenzato il modo in cui avete pensato il
sito?
«Possiamo dire che si siano influenzati a
vicenda, Emiliano Biondelli, graphic
designer che collabora dal principio con
l’archivio e conosce molto bene ciò che
contiene, ha proposto un’idea che subito ci è
sembrata organica, delicata ed efficace.

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