Uomo abbraccia donna, 100 x 100 cm, acrilico su tela
Campo sportivo “inter”, 90 x 90 cm, acrilico su tela
Sono un tifoso, 80 x 80 cm, acrilico su tela
Donna inter con pallone, 70 x 70 cm, acrilico su tela
“Goal” (urlo), 60 x 60 cm, acrilico su tela
Un tiro leggero e buono, 50 x 50 cm, acrilico su tela
Goalkeeper, 40 x 40 cm, acrilico su tela
inv. PH791
Phara ha realizzato quest’opera poche
settimane prima di mancare, come regalo di
compleanno per il marito: è un omaggio
all’Inter e quindi alla grande passione di lui.
Si può considerare di fatto l’ultima opera
finita realizzata dall’artista in cui sono
introdotti ulteriori sviluppi linguistici e
concettuali. Si tratta infatti di sette tele
quadrate tutte di dimensioni diverse e
raffiguranti forme ormai totalmente astratte
(forse simboliche o comunque allusive); la
tavolozza è ridotta a soli cinque colori puri
identificativi della squadra e del campo da
calcio (nero/azzurro/giallo e bianco/verde).
Ognuna di queste tele ha un titolo diverso
che evoca un atto di un’ipotetica partita di
calcio. Purtroppo non rimangono molti
esempi di come Pharaildis Van den Broeck
avrebbe allestito le sue opere in spazi
pubblici, questo lavoro è uno dei pochi di cui
sappiamo come l’artista avrebbe voluto
vederlo esposto: la tela più grande appesa al
soffitto e le altre su due pareti una in fronte
all’altra. Questa scelta allestiva fa pensare
alla disposizione degli spettatori in uno
stadio, con il campo al centro e le due
tifoserie avversarie a fronteggiarsi: il tempio
del calcio in cui, come spiega Marc Augé,
«per la prima volta nella storia dell’umanità,
a intervalli regolari e a orari fissi, milioni di
individui si sistemano […] per assistere e, nel
senso pieno del termine, partecipare alla
celebrazione dello stesso rituale.»*
*Marc Augé, Football. Il calcio come
fenomeno religioso (2016, EDB), p. 6-7