Barbara Garatti (Pagina 10)

155 x 62 cm, acrilico su carta, inv. PH805

Il dipinto, datato 27 dicembre 2000,
introduce per la prima volta un riferimento
esplicito al tema del calcio. La sagoma del
giocatore che si smarca dagli avversari, di cui
intravvediamo solo le gambe, contiene al suo
interno ritratti di soldati in marcia. Il titolo
Dio Dollaro allude ai poteri economici e
mediatici che guerra e sport riescono
a catalizzare su di sé.

155 x 63 cm, acrilico su carta, inv. PH793

Tra il 13 ottobre 2000 e il 2 febbraio 2001
Pharaildis Van den Broeck realizza un ciclo
di 15 dipinti su carta in cui raccoglie
immagini già presenti nella sua produzione
precedente e che continuerà ad rielaborare
negli anni successivi. Lo stile si fa più
asciutto, le cromie più grafiche, le
composizioni più enigmatiche. In questo
lavoro associa oggetti familiari in una
campitura bicroma restituendo il
perturbante della vita di tutti i giorni.

217 x 110 cm, acrilico su tela, inv. PH767

Pharaildis Van den Broeck divorava
immagini stampate spaziando da
monografie di grandi artisti del passato a
pubblicazioni monotematiche su specifici
argomenti. La sua biblioteca è emblematica
di come cultura alta e bassa possano
convivere nello stesso luogo. In Cura
primaverile l’artista antropizza lo sguardo
del cane ripreso da un libro sulla razza dei
Barboni e lo circonda di oggetti che
conferiscono all’animale una vanità
tipicamente umana.

197 x 163 cm, olio e acrilico su tela, inv. PH783

Nel 1997 l’artista ha già preso dimestichezza
con la pittura di grande formato.
Quest’opera è emblematica di un passaggio
di scala; il suo soggetto ricorrente trova qui
una piena presenza scultorea. Non senza un
velo di ironia Pharaildis Van den Broeck
restituisce all’umile ortaggio la dignità
encomiastica propria della ritrattistica barocca.

Senza titolo, 142 x 68 cm, gouache su carta di riso, inv. PH441C
Senza titolo, 150 x 68 cm, gouache su carta di riso, inv. PH441D
Senza titolo, 142 x 68 cm, gouache su carta di riso, inv. PH441E
Senza titolo, 142 x 68 cm, gouache su carta di riso, inv. PH441F

Nel 1996 Pharaildis Van den Broeck, durante
un viaggio in Cina, visita Suzhou e si fa
fotografare vestita da imperatore cinese in
un giardino acquatico. Da questi scatti
nascono una serie di dipinti ispirati al tema
della Cina in cui il soggetto si trasforma da
autoritratto a cipolla. Il processo di
immedesimazione dell’artista con questo
oggetto diventerà negli anni sempre più complesso.

216 x 150 cm, acrilico su tela, inv. PH747

Nel 1996 Pharailids Van den Broeck
comincia ad introdurre soggetti prelevati
dalla cultura di massa resi con stili e
linguaggi della storia dell’arte del Novecento.
Nel dipinto Maestro il suo orso di peluche
ha in grembo una figura umana accovacciata
che a sua volta stringe in mano una cipolla.
La posizione ieratica e lo sguardo severo e
triste del pupazzo insieme alla posa contrita
dell’umano ricordano una pietà
contemporanea. Sul fondo i colori acidi
contrastano con la verosimiglianza dei
soggetti in primo piano, introducendo un
elemento pop e visionario nella composizione.